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La mia Messa

Era l’aurora quando portai all’altare il pane e il vino,
strappato dagli steli di frumento e dai tralci che nella terra
affondan le radici Povero pane, più povero vino


La mia Messa
1) Era l’aurora quando portai all’altare il pane e il vino,
strappato dagli steli di frumento e dai tralci che nella terra
affondan le radici Povero pane, più povero vino.
Ma l’offersi e tremava l’anima per l’offerta audace, quasi folle.
Offersi tutto? Il Signore vuole tutto: tutti i frammenti di pane, tutte le gocce di vino.
2) Un meriggio roventissimo: di quelli che fan tremare anche lo spaccapietre abituato al sole. Bisognava morire!
Era un rischio tremendo e la povera anima tremava.
Tutto: con la voce.
Tutto: la volontà.
Tutto: col cuore.
Tutto: perennemente senza richieder mai nulla.
Un amore senza ritorni, senza riposi, senza confine.
È questa la santità.
E l’anima volle correre questa avventura.
… squilla il campanello della consacrazione…
Amen! Sì!
3) Cosi si diventa buon pane, pane divino (Cristo), a patto di farsi divorare ogni ora dall’Infinito, di naufragare in lui.
Ma quando?
Andiamo…

(don Francesco Mottola)

Daniela Stroe
Appassionata di fotografia e video, esperta in social media e comunicazione, giornalista pubblicista iscritta nell'albo professionale dell'ordine dei Giornalisti della Calabria è collaboratrice di Tropeaedintorni.it, testata per la quale cura i network collegati al sito e realizza articoli, reportage fotografici e video.
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